lunedì 31 gennaio 2011

Questione di educazione.

Io credo fermamente che la questione lavoro sia legata alla formazione materna.
Se mia mamma mi avesse insegnato che chiedere permesso non serve a una mazza, io credo che avrei anche un lavoro.
E invece no.
Io chiedo permesso, e loro mi dicono: stai fuori.
Allora, da oggi si cambia.
Per far capire che sono uno determinato, per prima cosa smetto di lavarmi.
O meglio. Non è che smetto proprio, mi dò delle tempistiche.
Non sto più in doccia dopo i sei minuti. Sapone, non sapone non importa.
Almeno, se non si ricordano del mio Cv, si ricordano del mio odore.
Puzzo? Embe? Chè sei razzista?
Non ho capito, ti tieni il vecchio con la prostata, la signora che c'ha il pannolino e non ci puoi stare accanto in ascensore, il bambino che ha i denti sotto le ascelle e io, che ho solo l'odore, mi cacci?
Ho capito: leccami l'alluce e dimentico tutto.
Perchè uno deve andare lì e battere la lingue finchè il dente è caldo.
Bisogna vertere sulle forme di pensiero liberal che il cattolicesimo ci ha insegnato: ricordatevi che Gesù era disoccupato.
Hanno aiutato lui, hanno aiutato Ruby, perchè nessuno aiuta me? Forse dei avere la U nel nome?
(poi diciamocela tutta: se non iniziano a darmi qualche lira per quello che faccio, fai te che poi l'aiuto me lo deve dare fratel Ettore, perchè finisco sotto i ponto della Centrale).
(E non facciamo dell'umorismo sull'andare ad Arcore, perchè l'unica cosa che posso permettermi -anche a volerlo fare, sia chiaro. Non voglio farlo, ma a vole... ndolo... va be'.)
(Il fatto che Troia e Trota abbiano solo una lettera che li differenzia, ma nessuno ci ha mai messo un occhio?)
Comunque.
Mi hanno detto che bisogna avere anche un piccolo punto di arroganza.
Da ieri ho una forma, per i colloqui. Quando vado via, li guardo e insisto:
"Ok, se mi chiamate, bene. Se non mi chiamate, sappiate che siete str...?"
"onzi?"
"trani. Mica sono così maleducato"
e se non si ricorda... mi ricordo io.
E alle 6, quando escono, li aspetto sotto e li meno.

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