mercoledì 12 ottobre 2011

Sono molto felice.

La cosa inquietante dei sogni è che sembrano così veri.
E che, quando ti svegli, forse quelle cose lì le hai desiderate.
Allora.
Stanotte, ad un certo punto, ricevo una telefonata.
"Pronto"
"Sì, senti. Sono Berlusconi. So che non ti piaccio, ma tu non mi consoci. Vieni stasera a casa mia, e vediamo"
"Ok", dico.
La cena va bene, stiamo insieme, parliamo del Milan.
Lui mi promette che non mi prende in giro, io gli dico che è basso.
Ridiamo.
A un certo punto fa: "Se vuoi dormire qui, visto che io non ti riaccompagno, lì c'è Nicole che ti fa vedere la camera da letto. Ci dormo anche io"
Primo pensiero: questo mi incula.
Secondo pensiero: oh, questo qui si incula tutti.
Terzo pensiero: al bar vendono batida di cocco. Il barman è Roberto Castelli.
(E' un guardasigilli. Quelli di Stato sugli alcolici, mi dice Nicole. Io annuisco, lei è molto carina)
Be', fatto sta che mentre io ho un ottimo pigiama di flanella con gli elastici sui polsi e sulle caviglie, lui arriva vestito da sudamericano: orecchini di diamanti, collana con stemma della Mercedes d'oro al collo, accappatoio di spugna blu legato in vita che mostra un ventre gonfio e abbronzato, ciabattine di plastica della Champ.
"Vedi? ll tuo Presidente è così", mi dice.
Nicole si stringe nelle braccia e io non so cosa dire.
"Posso dirlo al bar?"
"Solo se c'è anche Gianni Morandi. A me lui piace molto, mi piace come si tiene in forma."
Scopro che il mito di Berlusconi è la plastica: ci vogliono i secoli per distruggerla.
Nicole è perplessa: se hai bisogno di qualcosa, mi dice, chiama Roberto Castelli.
VAdo al bar. L'uomo è molto gentile. Rimpiange il periodo di quando era Ministro della Giustizia. AVeva basato tutto il suo Ministero sulla ditta Campari & Rossi, di Sesto San Giovanni. Non ha funzionato.
Ma qualcosa di quel periodo gli è rimasto: guarda i sigilli delle scene del delitto.
"Quelli gialli e neri di CSI?"
No. Usano nastro adesivo da pacco, in Italia.
La crisi c'è per tutti.
Vado a dormire felice.