martedì 22 marzo 2011

Il lavoro delle braccia

Andare a fare i colloqui è come operarsi al fegato.
Sai che c'è speranza di farcela, ma dopo non resisti e ti vai a bere una bella birra.
Comunque, è il desiderio di farsi del male.
E se il male non viene dal fegato, la birra è fredda e io mi auguro una congestione.
Ma spesso non succede niente e io piango.
Perchè? Io non ho mai tutte le skills che mi richiedono.
Ogni volta che dicono 'skills' a me viene in mente Skeleton.
Ma non glielo dico. Piango.
Spero, magari, che la pietà faccia il suo corso.
Per ora, l'unico corso che devo fare è quello di Vercelli. Mi hanno offerto 200 chili di bitume da spalmare per terra, ad agosto, senza limitare il traffico. Il lavoro è affascinante, si conoscono anche un sacco di gente. Tra di loro, si conoscono.
Sopra gli 80, spesso. Ma ti offrono il bianchino e ti iniziano alla vita coniugale.
L'unico problema è che, per via della crisi, per stendere il bitume mi hanno offerto un mattarello.
Io ho provato a chiedere se mi facevano fare una prova, chè se al massimo finiva male, mi portavo via il mattarello e lo rivendevo al programma della mattina di Mastrota.
Lui, si sa, è uno dalle larghe vedute. Ha visto il fondo del barile, l'ha raschiato: per tenersi un lavoro, ha dovuto vendere la sua compagna Natalia Estrada. E' lei che ora gestisce il traffico di bitume e lastricati pedonali in Lombardia.
Quindi ti capisce e, se può, ti dà una mano.
Ora, è in affari con un mio amico Cristian che vende le protesi in ospedale e gestisce il traffico delle anche di seconda mano.
Si fa un po' fatica a pulirle dal sangue, ma vengono via dai vecchi come gli stecchini degli spiedini ben cotti.
La loro carne è flaccida e si sfila. Intanto, io non mangio più spiedini troppo cotti ormai da tempo: li conservo. Ho letto che quando uno li presenta, gli spiedini fanno sempre figura.
Li porto ai colloqui e mi faccio bello del fatto che, nel mio frigo, la muffa verde sta combattendo contro quella nera e, soprattutto stia vincendo.
Io credo che questa lotta determini l'avanzamento della Lega nel PdL. Non le debello per non alterare la vita democratica nel Paese.
Se mi chiama Bersani, vediamo se trovo una muffa rosa chiaro e la metto dentro. Poi, insieme scegliamo il candidato.
Io sono orientato su Confalonieri. Loro sono amici e poi non ci sarebbe più da discutere. Ballarò finalmente ritorna quello che era in origine: un programma danzante da prima serata su Rai Uno per bambini che hanno problemi agli arti inferiori ma poi guariranno; Santoro un programma sul Natale.
E se è festa tutti i giorni, siamo tutti felici.
Io, faccio una grigliata e vi regalo un mattarello bitumato.

mercoledì 16 marzo 2011

Persone ragionevoli

Capita che tu vai a un colloquio e ti capita di trovarti di fronte delle persone ragionevoli.
Che, principalmente, discutono della tua età.
Ora, uno studia, fa il master, cerca lavoro, cambia lavoro, cerca lavoro, parla di lavoro.
Il lavoro è parlato.
Anche perché più di questo non si può fare.
I datori di lavoro si dividono in tre categorie. La prima, quelli che ti offrono uno stage di un mese e ti chiedono come mai, quando altri come loro ti hanno offerto uno stage di un mese, non ti hanno tenuto più di un mese.
Penso che il termine mese per loro significhi qualcos'altro.
Come 'politicamente corretto': si riferisce ad altro.
"Mi fai un caffé politicamente corretto?" e ti ci mettono la samba.
Perché il governo è ballerino, sì.
Ai tempi del primo governo Andreotti, ad esempio, ti mettevano lo stravecchio.
Il più giovane era proprio lui, Andreotti.
Immorale.
(Volevo dire immortale, ma non me la son sentita di correggere)
Fatto sta che allora dopo queste quisquilie sulle mensilità, senza ovviamente parlare di stipendi, capita che quelli dei colloqui ti chiedano come mai sei così vecchio. Non dicono vecchio, ma lo fanno intendere.
Università, Master, prove di adattamento, la crisi... chissà come mai non ho un lavoro.
E allora tu rispondi: "Mi andrebbe bene anche uno stage. Non retribuito. Almeno faccio esperienza"
"Ma tu, di lavoro, che fai?"
E tu non capisci, storci il naso.
"Se ti puoi permettere di non essere pagato, significa che prendi i soldi da qualche altra parte, no?"
C'hanno ragione. Io, come hobby, faccio lo stage e come lavoro faccio qualcos'altro.
Non fa una piega, non fa una grinza, non fa un plissé.

Io, ormai, ai colloqui non ho più niente da dire.
Al massimo mi esprimo a gesti.
Tra poco, soffrirò di tunnel carpale.

Il mio avvocato mi ha chiesto in matrimonio. Dice che con i soldi che gli dò, potremmo mantenere una famiglia.

mercoledì 9 marzo 2011

Insistenze

Io non trovo lavoro e, visto che ho del tempo, ho deciso di farmi degli hobby.
Il mio hobby di questi giorni è fare il malato.
Ogni mattina mi alzo, faccio un rutto, bevo, vomito la forchetta intera che ho mangiato la sera prima e vado in ospedale.
Non dico mai che cosa ho fatto, ascolto i medici che si arrabattano sulle diagnosi.
Secondo la maggior parte dei medici, è strano vomitare forchette intere.
Altri, invece, dicono che è strano che un cretino come me ingoi le forchette.
Io, per non deludere nessuno, dico sempre di sì. Finora mi sono preso dodici colpi apoplettici, un infarto, due colpi d'aria e uno di tosse, una dozzina di spaventi d'asporto e una milza.
E' comunque un bel da fare. Io comunque insisto a vedere se riesco a trovare qualcosa. Sorrido bene.
La milza non c'entrava niente, ma già che ero lì, l'ho presa. Sembrava ancora bella, nessuno guardava. Sai mai che non riesca a barattarla al bar con una birra. Perché noi giovani, alla fine, siamo tutti sorrisi e fegati.
Il venerdì, ho una milza che avanza, e visto che il barista del mio bar è sudamericano, so che lui contrabbanda in organi.
Sia da Chiesa che d'interno. Gli ho già venduto due metri d'intestino tenue ancora buono per i diverticoli o per restaurare un organo dell'800, un'ipoteca sui reni e sulla pelle e, visto che sono motociclista, ho appaltato alla sua compagna, un set di denti in buono stato qualora mi succedesse qualcosa.
Un cliente fisso, vecchio, mi fa: mi daresti mica a me un femore, chè ho visto che tu hai la testa dei femori ancora sane e io no?
L'ho guardato e gli ho detto: lo farei con piacere, ne ho due apposta e la mia educazione cattolica mi induce al dono; se non fosse che uno dei lavori che devo fare è testare le garze arrotolate sulle teste dei femori e lasciate lì dopo le operazioni.
Sono cose serie, gli ho detto. Metti che poi operano un calciatore e gli lasciano la garza, una carriera buttata in malora!
Infatti. Una pacca sulla spalla, abbiamo bevuto un bicchiere. Io intanto, è un po' che zoppico. Ma lo stipendio è buono e non mi posso lamentare.
Ne parlavo l'altra sera al bar con Amadeus. Lui traffica in organi di bambini da vendere ai ristoranti cinesi: loro pagano bene, la fatica è moderata, riesce a incastrarlo bene con i lavori che fa in tv, e gli ospiti del ristorante cinese sono contenti perchè credono di mangiare cibi illegali come la tartaruga o intestino di rana.
Se sapessero che invece di cervello di scimmia c'è quello di un bambino andrebbero su tutte le furie. Del resto, pure io: pago per quello che prendo, se mi dai altro non è giusto che paghi per quello che ho ordinato.
L'unico che ragiona male, in questo senso, è La Russa: pensa infatti che la voce roca sia sexy e si lamenta per il gusto di gridare. Non è che non è sexy, solo che lui va nelle trasmissioni con conduttori uomini e non può esercitare il suo sex appeal.
Andasse dalla Bignardi, ma non ci va. Quindi, visto che anche i cinesi sono maschi, mangia e zitto. Anche perché non si parla con la bocca piena.
L'unica che lo adora è la Setta, Monica, ma i figli dicono che La Russa ha l'alito macchiato e non lo vogliono. L'alito macchiato è un problema. Ce l'ho anche io.
Io, se potessi, direi a La Russa di provare a entrare in un coro gospel. Lì le donne ci sono, e quelle che non sono donne, compensa con la voce. Magari si innamora pure lui e tutto è bene quel che finisce bene.
Io, nei cori gospel, ci sono stato dal 97 al 2001. Poi ho digerito il pranzo di Natale e mi hanno allontanato. Dicevano che chi si macchia la vestaglia, deve cucinare le ostie del prete.
Non me la son sentita.
Adesso canto sui treni delle Ferrovie Nord. Io sorrido meno, loro pagano poco, ma comunque regalo la serenità ai pendolari.
Mi è sembrato un buon compromesso e per ora viaggio gratis.

giovedì 3 marzo 2011

Ogni giorno è un giorno nuovo.

A un certo punto del giorno, verso le 10.23, suona il telefono e tu hai la bocca piena sputi.
Lo sputo è segno di grande autorevolezza. L'ho letto sul Giornale di qualche tempo fa. Al Giornale, sputano perchè sono autorevoli e vanno in tv.
Io, che vorrei essere autorevole, ho degli amici che mi chiamano Lama.
Luciano per i più amici.
Sono uno che si presta, diciamo.
Il colloquio di lavoro. Facile. Prendi il treno, vai. Cammini, chilometri. Torni indietro, perché il lavoro è dietro casa. Sono in ritardo e vado corsa.
Mi aiuta a tenermi in forma.
Se non c'è l'aspetto fisico, nessuno si fida.
Infatti, io amo presentarmi ai colloqui sudato.
Significa che ci tieni. L'alone sotto l'ascella è più grande quanto più sei affezionato al posto di lavoro che non hai.
Di solito, uso un deodorante a 'espulsione programmata'. E' particolare. Tu non lo metti sotto le ascelle, ma in bocca. La salivazione aumenta, ma devi stare attento ai segnali del ricovero.
Dopo un po' di pratica, diventi bravo: la saliva si fa densa e tu diventi professionale anche nello sputo sotto le ascelle.
Dopo una settimana fai gli sputi a C. Autorevolezza autoreferenziale. I più bravi fanno il filo e lo staccano di netto con un colpo di lingua davanti ai datori di lavoro. A loro, sicuro spetta un lavoro da dirigente.
Io mi accontento di meno e i fili spezzati li mostro alle fiere di paese. Amo i sentimenti.
Il lavoro che il datore di lavoro mi offre è bello. Si sta all'aperto, grandi rapporti sociali.
E, dice, l'autorevolezza è un elemento importante. Mi alzo, batto le mani, e sputo oltre la sua poltrona. Centro la foto della sua mamma. Vecchia, vestita di grigio, una donna ancora bella.
Lui resta affascinato e mi dice che, se sono single, lui ha una figlia di 8 anni e un'eredità pesante sulla schiena. Si offre di pagarmi anche il mutuo di un pied-à-terre per single visto che su sua figlia non vuole che sputi. Io le sputerò, lo sappiamo entrambi, ma non glielo dico. Bene così.
Dieci minuti dopo, ci sono dentro fino al collo: scelgo le bomboniere.
Mentre l'esaminatore non mi vede, per riaffermare i punti di forza sulla scelta dei posti al pranzo di matrimonio, mi autorevolizzo spingendo sulla vescica. Non funziona: dopo bevo dell'Uliveto e mi faccio un bollino di pipì sui jeans. Me lo ricordo sputandomi sulle scarpe. Il metodo funziona ma non sempre. Sconsigliato nei paesi caldi. Comunque.
In due ore divento"Vietatore ufficiale del giuoco del pallone nei cortili dei condomini".
Sono soddisfatto, il peso della raccomandazione si fa sentire. C'è tutto, responsabilità, dinamica, rapporto con le altre persone, problem solving, forbici.
Le forbici sono fondamentali in ogni rapporto.
Prendo 25.000 euro all'anno e lavoro poco. Rinuncio a 5.000 euro, ma ottengo lo sputo libero.
Bene, il lavoro è mio, guardo i bambini, mi piacciono, io non piaccio a loro ma è giusto così.
Ogni giorno combatto la paura di essere pedofilo e mi trattengo.
La colpa è di Paolo Bonolis. Bim Bum Bam ha fatto una cattiva impressione sulle generazioni future dei rapporti tra le persone.
Bonolis è colui che ha scatenato il mondo della pornografia: sono tutte persone che non riescono a dimenticare Uan.
Chi va con le nere, è per Four.
Chi da piccolo adorava Kermit la rana, l'infermiere nel reparto nefrologia dell'ospedale Niguarda di Milano. Per questo vogliono fare uno stagno.
Ad ognuno il suo.
La mia ragazza nuota benissimo perchè io adoravo Sampei.
Il nostro rapporto va a gonfie vele perchè, anche se le sputo addosso, lei è sott'acqua e non se ne accorge. Lei è felice, io pure, abbiamo i nostri spazi.