venerdì 27 gennaio 2012

Ore di showpero.

Lo sciopero è un modo che hanno le aziende per aumentare la produttività fognaria cittadina.
La gente si stressa e ha la colite.
Le aziende farmaceutiche ringraziano e regalano panettoni in vista di s.biagio ai loro clienti.
È quello che hanno mangiato i Ceo con le loro famiglie. I resti li mettono nei sacchetti Cuki di cui hanno il 15% delle azioni. In polli arrosto masticati da rugbisti.
La figura colitica che più temo, durante gli scioperi sui mezzi, è quella dell'uomo manzo scoreggione (io). Per l'ansia, infatti, perdo il treno, gli corro dietro con la giacca aperta e la bocca spalancata. Non è la giacca, il punto, ma il freddo che mi irrita la gola. Infatti tossisco forte e, per lo sforzo, scoreggio. Fortissimo.
La cosa è che poi rido muggendo. La gente segue il vagito bovino e mi annusa. Sì, sono io. Annuisco balbettando. Come? Muovo la testa a scatti come Vicky.
Non so come nascondermi. Tra tutti gli odori, quelli di manzo è più autoritario.
Lo propongo come sindaco.
Vince.
Non placo peró gli scioperi perchè cerco una fidanzata che odori di Manzo come me.
Scoreggio e mi annuso da solo.

venerdì 13 gennaio 2012

Meditazioni.

A tutti, il governo, sta sulla buccia di banana stretta tra i mandarini che regalano alle spose il giorno dell'addio al nubilato.
Fatto sta che, visto che ora che è il Premier ha tutti i numeri di telefono nazionali, Monti ha chiamato Moratti.
"Mi sento a disagio", gli ha detto sorseggiando un Campari con la trippa dentro. È l'aperitivo preferito dei milanesi a Roma.

L'atteggiamento del Presidentone su Tevez (lo prendete voi, lo prendiamo noi, io ci metto 23 milioni, due mandarini, un infradito. E Galliani: ti dò una scatola di cachi, i fichi. Tevez è indeciso tra la nostalgia dei fichi secchi che gli dava la nonna spatasciati per fare quel Gatorade artigianale che l'ha reso famoso e l'ambizione dell'infradito che Moratti gli propone e fa casino) gli piace, è perentorio.
Ha bisogno di un consiglio per trovare una soluzione, anche perché si dice che il sottosegretario che va in vacanza gratis abbia fatto così tanto girare i maroni al Monti che, adesso, Tevez lo compra lui e lo tiene lì.
Se un altro fa una cazzata di questo tipo, Vum! Calcio nei maroni della potenza di una punizione da 40 metri.
Dicono che Roberto Carlos fosse più adatto, ma il nome non è super-partes: roberto calderoli ha già dichiarato che è suo figlio rubatogli dagli zingari nel 1983. Omen Nomen (ogni uomo ha diritto al suo nome, ha dichiarato il leghista. Il suo di Calderoli, intendiamoci).
A Monti non piace tanto il calcio, preferiva il rugby: calci più decisi.
Ma visto che sono tutti ultras, in Parlamento (si vede da come gesticolano, tipico dei
tifosi accaniti drogati di caffè Borghetti), ha optato per questa cosa qui.
Speriamo che funzioni e che non intacchi la produttività.

Gossip. C'era anche un'altra soluzione.
Ad Appiano Gentile l'avevano provata, ma non ha funzionato. Per far rilassare i suoi, negli spogliatoi Gasperini faceva ascoltare Orietta Berti! Per forza non vincono!
Ora mette su Malgioglio e le cose sembrano andare meglio, soprattutto per Nagatomo che sta, così, imparando l'italiano.
Confonde "capelli" con "capezzoli", e "cactus" con "frutto esotico dal gusto dolce e dal contenuto sugoso", ma ci sta lavorando su.
Tuttavia, non tutto è da buttare.
Comunque, se neppure questo funziona, Monti ha il piano B. Divide et impera ha detto.
La Presidenza del Consiglio cerca il numero di Yoko Ono. Se qualcuno ha ancora un elenco telefonico cartaceo, lo porti alla Signora Monti al mercato di Piazza Wagner a Milano, grazie.

domenica 8 gennaio 2012

La bbiccì.

Sono lì che parlo con Malgioglio della questione morale nella Chiesa ortodossa relativa alla calvizie del principe Harry, mentre lui fuma e io conto i cerchi nel grano che ho visto su Voyager.
Passa uno e mi fa: "Sei tu il proprietario di quella bici lì?"
Io penso: Se gli dico di no e lui se la ruba, non dormo per il senso di colpa. Se gli dico di sì e lui poi me la ruba sotto il naso, non dormo perché faccio la figura del pirla. Se gli dico di sì e poi mi chiede le chiavi del lucchetto, io non ce le ho, che cosa faccio? Magari pensa che lo prendo per la ciabatta con la fessura di infradito, e non dormo. Anzi sì. Dormo, ma al policlinico, per i sedativi che mi han dato le infermiera.
Allora, glisso, faccio l'elegante.
"Dipende"
"Ma dipende da cosa? O è tua o no. Cosa credi, che c' ho i mandarini marci, tra le orecchie?"
"No, perché sono ancora buoni?"
"Certo. Li ho presi 2 giorni fa all'Ortomercato e mi son trovato anche abbastanza bene. Si fanno ottimi affari!"
"Ah! Interessante! E che tennica usi?"
E me lo spiega in quattro e quattro otto, "ma solo se fai la somma", dice ridendo.
Perché quattro e quattro, dipende dalle votazioni pro, contro e astenuti.
Perché se uno si astiene, fa quattro e tre, quindi sette e un astenuto.
Orcoggiuda, ci abbiamo fatto una guerra agli antidemocratici, per poterci astenere! Mica possiamo buttare via tutto per un capriccio della matematica che fa uno in bicicletta, senza che c'ha la bicicletta, per giunta!
Cosa astensione cosa?! La Svizzera è diversa.
Da noi l'astensione è anche cattolica.
Loro, simbolica. Noi vera. Io faccio quello che dice la Chiesa: mi astengo dalla carne il venerdì, dal sesso il lunedì alla domenica, dal voto quando c'è quel caso lì.
Il Papa: sei omosessuale?
Io: Boh!
"Scegliere di non votare è comunque una scelta"
Bene!
"Allora io scelgo che oggi è il mio compleanno. Mi hai fatto il regalo?!"
"Be', ma io stavo cercando una bici!"
"Io ce l'ho già: andare! Chè qui c'è la festa e nessuno ti ha invitato!"
E lui, mogio: "E quella?", dice indicando le due ruote più manubrio di cui sopra.
"Perfetta, accetto volentieri!"
"Auguri!"
"Grazie!"

Malgioglio è perplesso, tutto contento della vittoria.
Corre lì, si ciula il sellino e grida, in lacrime: "Io avevo il triciclo!" e scappa via.
Non si finisce mai di imparare!

sabato 7 gennaio 2012

Anime da trapassato prossimo. "Io ho morto"

Suona il telefono, numero ignoto.
Stipsi la cavalletta fritta che mi accompagna l'intestino, mi dice di diffidare.
C'ha le sue ragioni, ma le ignoro.
(Riassunto delle puntate precedenti: 10 mila su Bertolossi vincente, 42 mila su Violet Tundra piazzato, entrambi corsa 6 pomeridiana a S. Siro. Uno ha urlato e a entrambi gli è venuto da rompere il passo. A me mi è venuto da rompermi i maroni, lui di rompergli la testa. Sto menagramo.)
Va'daviailculo, magari è morto e stasera ti porto a cena, penso e rispondo.
"Pronto! Chi è!"
"Sono il Lupo Mandarino!"
"Ohè, chi?"
"Il Lupo... Mandarino!"
"Scusi, temo di non aver capito"
"Manda- rino!"
"Ohè, pirla, manda chi vuoi tu, qui non c'è nessun Rino, al massimo ti mando a ca' tua, tocapi? E son stato elegante, ringrazia!"
Facciamo il solito rutto di commiato ma lui si arrabbia.
"Oh, Ringrazia, modera i termini! Io sto lavorando! Mica ti puoi permettere di trattare così la gente che fa paura via telefono!"
"Guarda, scemo. Anche io lavoro in quel modo lì. Faccio la tv, e anche io faccio paura. Se vuoi te lo dimostro: chiamo Rocco Buttiglione e te lo faccio venire a cena con pianola Bontempi targata 1984: risotto in bianco per un mese, per digerire quello che vedi! E poi, se non stai buono, chiamo il Gabibbo che ti sodomizza il Rocco urlando la Bolla Evangelica, tocapi?"
"Gab... Chi?"
"Ohè, ma dove vivi? Nella grotta della Moratti?! Il Gabibbo, il padre di Platinette e di Umberto Smaila! Come credi che siano finiti questi due a fare tv? Con le raccomandazioni avute coi punti Kinder (32 mila per concorso pubblico, 54.370 per posto privato. 76 per stage: conviene!)!"
La linea cade, deve aver capito l'antifona. Va a fare uno stage.
Intanto, vado in cucina, con la mia mamma.
C'è Rocco Buttiglione in un angolo, vestito da Lupetto, che piange davanti al Ciobar.
Il punto è che lui voleva suonare le canzoni di J. Ax, ma nessuno lo vuole.
Così si consola con delle Bubble Gum.
Fatto sta che una gli è andata di traverso nel 1992, poi è salita su nel naso, e si è fermata lì: com'è come non è, gli è venuta su quella faccia da pirla che si ritrova. Il sigaro non aiuta, ma permaloso com'è non gli si può dire niente.
E' da un po' che è triste. Meno male che alla parrocchia di Baggio avevano bisogno di un chierichetto.
Almeno un po' di tempo lo passa con gli amici.