sabato 17 settembre 2011

Fantapolitica.

Il Paese è in crisi, soprattutto perché non investe.
Ora, alla base di ogni Paese in decadimento c'è il fatto che l'istruzione fa schifo.
Ok. Immaginiamo un possibile scenario per recuperare il lustro italico.
Io i ho pensato.
Berlusconi si dimette e poi dice: "A me mi hanno eletto, e siccome voglio ancora poter dire le cosacce nelle orecchie delle belle signorine, resto capo del Governo"
Va bene, la gente lo sa, a chi piace a chi no, ma chi se ne importa.
Al cittadino qualunque, se gli chiedi: "Ti importa?", il suo cervello dice: import- export. Al massimo, fa uno+uno e dice: "Cinese: pizzeria o ristorante?"
A questo punto, nuovo governo.
Letta fa riferimento a ben altre basi: partiamo dai giovani.
Cosa piace ai giovani?
Deduzione logica: il Ministero dell'Istruzione va a Claudio Amendola (piace anche all'opposizione).
La cerimonia ha un catering romano, il cuoco è Max Giusti.
A metà grigliata, Floriana del GF chiede un brindisi. Tutti ridono dopo che Scilipoti ha urlato Uaioming coi rutti. Quindi, le cose serie. Niente applausi.
Berlusconi si confessa: hanno scelto il Claudione nazionale perché è uno che sa tenere vivo lo spirito dei giovani. Da oggi in poi si chiamerà Claudione Cesaroni.
Lui accetta, a Francesca Neri le cose non sembrano tanto diverse.
L'unico che ci rimane male è Di Pietro: a lui lo show piaceva senza nemici politici.
Non importa. Lo guarderà lo stesso.

I vincitori del Grande Fratello ci sono rimasti male. Speravano di ottenere l'attenzione di Di Pietro tutta per l'oro. L'Italia dei Valori è un partito che abbraccia tutti, belli e Jonathan.

Ora, io non amo la politica e sono andato a ubriacarmi al bar. Volevo vedere se, bevendo un'intera bottiglia di ginepro, mi crescevano le foglie. Il pube ringrazia.
Fatto sta che ho basato la mia campagna elettorale sui rutti alla grappa. La barista si è innamorata di me.
Le ho fatto togliere il poster dei Cesaroni dal bar: sono geloso di Claudione Amendola.
L'ho detto in giro e lui mi ha telefonato (al bar, io non ho il fisso in casa: ho rubato nei magazzini il rame che la Telecom usava per l'ammodernamento e l'ho venduto agli zingari che adesso girano intorno a via Suzzani. Tronchetti si è offeso e mi fa l'embargo telefonico): vieni anche tu nel Governo. Ti puoi tagliare i capelli gratis e il vino costa poco.
Non sempre è buono, ma lo porta Di Pietro, è gratis.

Non vengo, ho risposto. Non mi piace frequentare la gente che ti tocca il culo negli orinatoi del Parlamento per farti toccare la ceramica con il pisello.
Non dire che non è vero, Claudione! So che D'Alema lo fa a La Russa e viceversa sin dal 1985. Occhetto li aveva ripresi, ma niente. Mi sento in imbarazzo a sapere certe cose!

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