lunedì 14 febbraio 2011

Gli esami non finiscono mai, i colloqui sono al telefono.

Suona il telefono, e io che cerco lavoro rispondo.
"Pronto, sì, lei è uno di quelli che stanno cercando lavoro? Io sono Franca di Lavorare Stanca"
Annuisco. Non rispondo, non serve. Quelli delle agenzia interinali sono come i segugi: i disoccupati li riconoscono dall'odore. Di solito di stantio, ma questo è un altro paio di maniche.
"Ecco, allora. Lei quanto è disperato, da uno a dieci? No, perchè c'è un lavoro, ma è in base alla sua disperazione che potremmo vedere un po' come collocarla nel campo lavorativo"
Il mondo del lavoro è diviso in categorie: i fighi, che guadagnano molto e non fanno un cazzo, e gli stronzi, che si fanno un culo così e che, un cazzo, lo guadagnano. Spesso, come si dice in questi casi, in forma retroattiva.
Nella prima categoria, spesso, ci sono quelli che non cercano il lavoro. A loro, il lavoro capita.
L'unica cosa che capita a me, sono le influenze.
E le malattie mortali.
Ma meglio le influenze. Le accetto con più virile sopportazione.
Ed è tutto ciò che mi rimane del sentirmi un vero uomo.
Quello, e resistere alla tentazione di mangiare i boeri e sperare di vincerne degli altri.
Fatto sta che funziona così: se sei disperato a livello uno, ti tocca il lavoro d'ufficio; due, lavoro in negozio; tre, magazzino; quattro, lavare le docce dei bagni degli Autogrill sulla Torino Venezia; cinque, spazzare la tratta autostradale Barberino Roncobilaccio e cercare di spingere la nebbia oltre le montagne; sei, analizzare la tenuta di umidità delle centraline della vecchia Sip e decidere quali possano essere riutilizzate come silos per il risposo dei barboni; sette, iscrivere i disoccupati a dei corsi che possano poi abituarli a essere barboni e dormire nelle centraline di cui sopra (spesso è l'opportunità offerta a coloro che si sono occupati, una volta esaurito il lavoro, del punto sei); otto, pulire le scarpe dei Carabinieri d'istanza a Verbania- Cusio- Ossola (provincia chiamata anche Cerbera; il lavoro non sarebbe neanche male se i Carabinieri in questione non pensassero che questo lavoro tu debba farlo con loro immersi nel lago, da cui il detto diffuso nell'arma: metto le scarpe a mollo con il Carabiniere); nove, trovare il motivo buono per cui i golden retriver sono marroni e non d'oro, e convincere l'Europa a cambiare il nome in Brown Retriver (progetto molto interessante finanziato dal Ministro dell'Economia, Tremonti, su spinta del Premier: durante la crisi, qualsiasi cosa che faccia pensare all'oro crea speculazione; se smettiamo di parlarne, finisce anche quella fastidiosa tradizione che si sta sviluppando nelle regioni Marche e Abruzzo di fondere i cani in questione alla ricerca di oro; se la Bonaccorti prende quello che ha detto, per primo in quelle regioni fitte di Golden Retriver, le parole 'verna' e 'aurea' lo uccide) (i più cattivi e meschini, pensano che questa usanza sia nata dopo un corso di inglese frequentato da amici del figlio di Bossi nelle Marche/ Abruzzo, ma sono cattiverie); dieci, infine, star con la lingua attaccata alternatamente prima al ghiaccio vero poi al ghiaccio sintetico per certificare che ci vuole lo stesso tempo per entrambi perché si attacchi. Sono questioni di diritti garantiti dalla costituzione e non ci si può metter becco.
Al massimo la lingua.
"Allora, signore, a che punto siamo? C'è un offerta al livello sette: analisi e degustazione di involucri per supposte infantili"
"Perchè dovrei.. ?"
"Il suo Cv: lei è laureato, la facevo più intelligente. Fase anale e fase orale, nei bambini, sono molto vicine. E poi c'è un grande sviluppo della pedofilia e non possiamo farci trovare impreparati. Sai mai che è, anche quello lì, un reato che sbloccano... ti piace l'arancia?"
Preferisco la prugna"
"Facile così, buoni tutti con la prugna nel culo, non sei abbastanza disperato, chiamerò un altro. Poi tu hai un tono che, secondo me, poi ti metti a fare gli scherzi e se un criminolgo ha la diarrea con la D'Urso, andiamo nei casini noi. A te ti tengo buono per la campagna telefonica sulla soddisfazione sul posto di lavoro degli albanesi del circo che lavano la schiena ai cammelli e tengono alta la percentuale di grasso nelle loro gobbe"
Click.
Mia mamma: peccato, sono sempre e comunque delle belle opportunità e non possiamo mica avere la puzza sotto il naso.
Lei ha tutta la ragione del mondo e io i sensi di colpa.
Dovevo fare il fabbro.

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