domenica 6 febbraio 2011

Barcamenarsi.

Il prossimo che mi dice che chi sa scrivere deve reputarsi una persona fortunata, gli rispondo che, a me, poteva andarmi peggio solo se nascevo in Ruanda.
Io scrivo, ok? E fin qui è già una presa di posizione.
Posizione seduta, generalmente; prona per quelli del mestiere.
Ma non c'entra.
Perchè io faccio riferimento a quel gruppo di persone che cercano di accumulare cose da fare, del tipo: scrivere di cucina su un blog delle mamme;
di cinema su un blog di sinistra;
di caccia su una testata liberale;
di economia su un sito comunitario;
di impatto ambientale su un sito di nudisti;
di coprofagi su un sito di scambisti;
sono un insider di un forum di amanti del tacchino;
il martedì, giovedì e sabato mattina offro consulenze matrimoniali;
mercoledì mattina rispondo alle domande relative alla presenza di gatti nuotatori nella Martesana (No, sono topi, tendo a rispondere);
mercoledì pomeriggio rispondo al centralino della polizia di Greco relativamente alle telefonate di mamme che cercano i propri figli nei pressi della Martesana (No, sono topi, tendo a rispondere);
quando ho tempo, scrivo di sport su un blog di destra (qui mi trovo molto bene, nonostante l'apparente contraddizione: io amo lo spirito di comunità che si trova nel gioco di squadra, loro trovano nello sport il culto del superuomo. Ma finché non affrontiamo l'argomento in maniera chiara e decisa, tutto resta nell'ombra e a noi va bene così. Ogni sera ci sono grandi abbracci -che affermiamo essere virili, per non sembrare froci- e lunghe annusate di ascelle puzzolenti per riaffermare la nostra mascolinità).
Ma del resto, uno come deve fare?
(Chiedilo ai topi, tendo a rispondere)
Ho provato anche a mangiarmi le unghie per fare merenda, ma non basta.
Allora, ho provato a farmi crescere le unghie e, ciò che avanzava (non molto a dir la verità) ho provato a barattarlo con qualche euro di benzina.
Il benzinaio era abbastanza schifato dalla proposta e mi ha fatto ciucciare con un tubo di discutibile provenienza, ma tuttavia ancora bello, ciò che era finito nel serbatoio.
Poi, rifacendo il conto, son rimasto in debito di 11,5 cm di unghie da restituire in comode rate mensili per 22 mesi. Ho dovuto discutere a lungo per l'unghia dell'alluce, perchè diceva che era fuori standard della comunità europea, ma alla fine l'ho spuntata con un corso di degustazione.
Quindi, ho provato a cercare di aiutare le mie finanze come progettista architetto in aiuto ai bambini che non si trovano tanto bene a giocare con il Lego.
Son durato poco, devo dire la verità. I bambini sono fortemente polemici, quando gli si spiega che le regolamentazioni comunali del piano urbano del comune di residenza non prevedono la presenza di un dinosauro nel garage del papà.
Il papà è sindaco.
Bisogna che conoscano il disincanto, questi bambini qui, anche se sono loro quelli cui facevo riferimento all'inizio, quando parlavo di barcamenarsi: io non mi barcameno ma vengo menato in barca.

Nessun commento: