sabato 7 gennaio 2012

Anime da trapassato prossimo. "Io ho morto"

Suona il telefono, numero ignoto.
Stipsi la cavalletta fritta che mi accompagna l'intestino, mi dice di diffidare.
C'ha le sue ragioni, ma le ignoro.
(Riassunto delle puntate precedenti: 10 mila su Bertolossi vincente, 42 mila su Violet Tundra piazzato, entrambi corsa 6 pomeridiana a S. Siro. Uno ha urlato e a entrambi gli è venuto da rompere il passo. A me mi è venuto da rompermi i maroni, lui di rompergli la testa. Sto menagramo.)
Va'daviailculo, magari è morto e stasera ti porto a cena, penso e rispondo.
"Pronto! Chi è!"
"Sono il Lupo Mandarino!"
"Ohè, chi?"
"Il Lupo... Mandarino!"
"Scusi, temo di non aver capito"
"Manda- rino!"
"Ohè, pirla, manda chi vuoi tu, qui non c'è nessun Rino, al massimo ti mando a ca' tua, tocapi? E son stato elegante, ringrazia!"
Facciamo il solito rutto di commiato ma lui si arrabbia.
"Oh, Ringrazia, modera i termini! Io sto lavorando! Mica ti puoi permettere di trattare così la gente che fa paura via telefono!"
"Guarda, scemo. Anche io lavoro in quel modo lì. Faccio la tv, e anche io faccio paura. Se vuoi te lo dimostro: chiamo Rocco Buttiglione e te lo faccio venire a cena con pianola Bontempi targata 1984: risotto in bianco per un mese, per digerire quello che vedi! E poi, se non stai buono, chiamo il Gabibbo che ti sodomizza il Rocco urlando la Bolla Evangelica, tocapi?"
"Gab... Chi?"
"Ohè, ma dove vivi? Nella grotta della Moratti?! Il Gabibbo, il padre di Platinette e di Umberto Smaila! Come credi che siano finiti questi due a fare tv? Con le raccomandazioni avute coi punti Kinder (32 mila per concorso pubblico, 54.370 per posto privato. 76 per stage: conviene!)!"
La linea cade, deve aver capito l'antifona. Va a fare uno stage.
Intanto, vado in cucina, con la mia mamma.
C'è Rocco Buttiglione in un angolo, vestito da Lupetto, che piange davanti al Ciobar.
Il punto è che lui voleva suonare le canzoni di J. Ax, ma nessuno lo vuole.
Così si consola con delle Bubble Gum.
Fatto sta che una gli è andata di traverso nel 1992, poi è salita su nel naso, e si è fermata lì: com'è come non è, gli è venuta su quella faccia da pirla che si ritrova. Il sigaro non aiuta, ma permaloso com'è non gli si può dire niente.
E' da un po' che è triste. Meno male che alla parrocchia di Baggio avevano bisogno di un chierichetto.
Almeno un po' di tempo lo passa con gli amici.

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