mercoledì 22 giugno 2011

Vita da casa

Ora che non ho più un lavoro sono preoccupato. Non tanto per i soldi, o per il cibo.
Finché un uomo ha una mamma, non è mai single.
La cosa che più mi preoccupa è che divento uno di quelli che sono attivisti. Finché uno c'ha un lavoro, mattina e sera pensa a quello e via. Appena uno resta a casa, pensa e va in piazza.
Io non ho niente contro quelli che protestano, anzi. Bravi!
E batto le mani. Da casa.
La cosa però -è un problema- che a me mi è sempre piaciuta è veder consumare le candele. In piazza, non posso farlo: c'è vento. Poi, in questi giorni qui, capita che è anche umido e fa caldo. Quelli della piazza mi vedono e mi dicono di spegnere ché fa ancora più caldo.
In Grecia, infatti, usano i laser. Da noi, i laser, li usano allo stadio.
Forse, è che noi italiani siamo confusi.
Io, visto che amo veder consumare le candele, ho scritto ad Alberto Tomba. Lui è uno dei più grandi consumatori di cera per candele esistenti. All'inizio, quando era giovane, faceva lo slalom non coi paletti ma con gli stoppini accesi. Visto che era povero (ha fatto il Carabiniere perché in una manifestazione aveva sentito lo slogan la disoccupazione), sciava nudo.
Le foto non sono mai venute fuori. Io ce lo ho salvate tra le foto della cresima di Paolo Bordigoni.
Comunque, anche i suoi erano poveri e non potevano permettersi l'abbonamento per le piste. Quindi si allenava di notte, nudo, e spegneva gli stoppino quando passava facendo i peti che chiamavano la congestione. Se si appartava per espletare la purga, il padre controllava le candele accese , lo beccava e lo purgava di più.
Devi imparare a soffrire, gli diceva. Lui, al padre, era molto legato. Per seguire questo insegnamento da grande, ha cambiato allenatore e papà.
Ha imparato a purgarsi da solo a 27 anni.

Il padre di Tomba ha allenato con la tecnica delle purghe anche Totti.
Si volevano molto bene.
Tomba non ha mai risposto alle mie lettere.
Io non me la prendo: condividere le passioni è come condividere le donne. Qualcuno si tira sempre troppo il lenzuolo.

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